Poeti, lettere e letterati, WOM, il periodico aperiodico.

Cari amici bipolari,
Siamo felicissimi di annunciarvi che da oggi collaboriamo con la rivista “WOM”, una rivista Aperiodica fondata nel 2010.
Ogni settimana vi proporremo articoli e contenuti audio e video tratti da questa geniale e sotterranea creatura non-editoriale.

WOM è esplicito, diretto, ironico e provocatore. WOM ci piace!!!
E proprio per questo ve ne facciamo dono!



Una sotterranea tradizione si aggira nelle lettere, fatta di cose di poco conto, per la massa

(che si accontenta facilmente della propria quantità, e ben poco sembra curarsi dell’adamantina e imperscrutabile qualità), tradizione che si gloria di nomi, alla stregua di un albero genealogico che deve garantire la legittimità d’un potere, Balzac, Dumas, Dickens, tra gli iniziatori.

Il feuilleton è arrivato a miscelare per sempre quella forma di sapere cara ai poeti che cantavano dall’alto dei loro Parnasi d’avorio, e che si ritrovarono poi aux  rez-de-chausée, tra colonne dei quotidiani – ultimo ricettacolo della thymelé.

Il poeta perse la sua aureola nel fango e non si degnò di raccattarla,

ma vi fu chi imparò la nuova legge: il poeta tornava alla sua origine disgraziata: egli che tra gli umani era forse il più prossimo al divino, ora doveva abbandonare il divino per divenire il più inumano tra gli uomini.

Così non solo l’aureola gli cadde dalla fronte, ma egli stesso si gettò nella fanghiglia.

Sguazza ora, e dove v’erano ninfe e cieli assorti e meriggi di chissà dove, e le parole erano per lui la testimonianza d’un potere sovramondano col quale cerimoniare, non vi sono che rauche forme letterarie istituzionalizzate da saperi enciclopedico universitari,  (antologie, teorie della letteratura e mastodontici cumuli di glosse e di glosse alle glosse).

Le ricette dei poeti erano miscele segrete,

comunicabili nel silenzio e il mutismo d’un’iniziazione in solitario, solo colui che sapeva poteva sfornare le sue belle polpette metriche, tutte ben lavorate come si impasta l’argilla nell’acqua mentis, ma da che ci si mise a classificare, schedare, repertoriare, e spacciare ricette false e assunzioni fuori norma, chiunque sembra abbia accesso alle ricette.

Come si fa una bella trama, chi è il coprotagonista, l’intradiegesi, l’extradiegesi, tutto sembra essere visibile in un’ipotetica teca di cristallo capace di fornire a chiunque ne abbia il vezzo di gettarsi carta e penna  a imbrattare carta e sperperare inchiostro.

E fu così che oltre alla massa immensa e sempre più innumerevole di lettori potenziali, si è aggiunta un’altra innumerevole massa, quella degli scrittori, tanto che si arriverà al fatidico giorno in cui, (trionfo finale della democratizzazione dei saperi propugnata dalle Lumières – e suggello della sua missione redentrice), ogni lettore avrà il suo proprio romanzo, quello che egli stesso si scriverà per sé.

Non vi sarà allora più nessuno da riverire, nessuna tradizione da rispettare,

il lettore non avrà da abbassare la testa che di fronte a se stesso, e fondare, con la propria nascita, da sé e per sé, la letteratura assoluta.

Ed ecco che per poter infine terminare, una tradizione deve pur aver potuto cominciare, e a voi dunque, caro lettore, il primo feuilleton da leggere per colui che solo se lo scrive…



PS:
vi lasciamo con un video dai contenuti abbastanza espliciti…quindi se siete giovani smoccolati o dei perbenisti casa e chiesa non guardatelo, o se proprio insistete assumetevi le vostre responsabilità. Nel frattempo mettete un Mi Piace alla nostra Pagina FB. 
Alla prossima!!!

 

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CREDITS:
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