Quando parlo di immortalità non sto usando una metafora: in futuro potremmo non morire più, almeno secondo alcuni.

Da quando l’uomo esiste sulla faccia della terra la morte è sempre stata considerata un evento ineluttabile, una legge della natura che è impossibile spezzare.
Ma è davvero così? A conti fatti – a meno che non crediate nell’esistenza di un’anima spirituale – la vita è un evento fisico come un altro che risponde a delle leggi fisiche ben precise.
Non è assurdo pensare che una volta comprese a fondo queste leggi non ci sia modo di aggirarle.
Non c’è nessun motivo particolare per cui – in linea di principio – non si potrebbe sconfiggere la morte. Del resto, anche volare prima sembrava impossibile, e adesso abbiamo gli aerei supersonici e le stazioni orbitanti.

Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le prospettive che potrebberò aprirci la strada dell’immortalità.
Una prima possibilità è stata prospettata dal gerontolo Aubrey de Grey, che col suo “progetto SENS” (Strategies for Engineered Negligible Senescence) sta raccogliendo fondi per sviluppare delle terapie che permettano di arrestare, se non addirittura di invertire, i processi legati all’invecchiamento. In questo modo potremmo darci più tempo, e – se la velocità con cui le terapie migliorano sarà maggiore della velocità con cui invecchiamo – potremmo vivere un tempo indefinito e avere – se non l’immortalità – almeno un contratto a tempo indeterminato con la vita.
Del resto esiste già una medusa immortale, quindi…
Il punto importante è che, secondo de Grey, i metodi terapeutici da utilizzare sono in parte già esistenti, o siamo già sulla buona strada per crearli.

immortalità Aubrey deGey
Aubrey de Grey

Ma c’è un’altra possibilità, ancora più emozionante – alcuni sostengono terrificante – che ci potrebbe portare direttamente all’immortalità.
Si chiama “Mind Uploading” e riguarda la possibilità di caricare una coscienza all’interno di una macchina.
Sicuramente state pensando che ho visto troppi film di fantascienza, ma non è così. I neuroni che compongono il nostro cervello e che ci permettono di pensare e avere consapevolezza di noi stessi funzionano in base a dei semplici impulsi elettrici.
Non è così assurdo come appare a prima vista pensare che se riuscissimo a “copiare” fedelmente un cervello umano su una base non biologica (non scrivo computer perchè sarebbe fuorviante: molto probabilmente sarebbe un macchina di tipo analogico, almeno all’inizio) questo non sarebbe in grado di pensare e avere consapevolezza di sè.

immortalità mind_uploading
Upload me, baby

La base del funzionamento del nostro cervello è straordinariamente semplice, diventa però molto complessa se si considera che in un cervello umano ci sono circa 86 miliardi di neuroni e che essi interagiscono tra loro in modo non lineare.
Al giorno d’oggi non possediamo strumenti che siano in grado di mappare il cervello con un livello di precisione sufficiente, nè supporti elettronici che lo possano emulare in modo efficace.
Ma non c’è nessun motivo valido per pensare che – in linea di principio – non potremmo possederli domani.

Ci sono dei problemi ancora aperti sul mind uploading a livello filosofico, ma trattarli qui richiederebbe troppo spazio. Il più importante è il problema della continuità della coscienza, ovvero il fatto che una mia “copia” su una macchina non sarei io ma al massimo un’altra persona uguale a me.
Basti sapere che anche a questo problema sono state proposte soluzioni teoriche, e come al solito alcuni sono convinti della loro validità, altri no.

E’ certo che comunque le implicazioni etiche dell’implementazione del mind uploading sono enormi. Il giorno in cui nascerà il primo uomo “uploaded” dovremo ridefinire il senso della nostra identità, della nostra esistenza e di cosa significa “essere vivi”.
Che non è poco.
Per alcuni è un sogno straordinario, per altri un incubo terrificante.
Io propendo più per la prima posizione, perchè in fin dei conti l’altenativa è una sola: morire.

PRO Immortalità: beh, non morire non mi sembra male
CONTRO Immortalità: dovremo imparare a gestirla

Per approfondire:

Progetto SENS
Conferenza video (in italiano) di Aubrey de Grey

Filosofia della mente:
Su Wikipedia
L’esperienza soggettiva e i qualia

Mind Uploading:
Mind Uploading su Wikipedia
Articolo di Giuseppe Vatinno sulle possibili tecniche di Mind Uploading

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