Golden Rice: ecco il riso OGM pensato per salvare l’Asia dalla carenza di vitamina A. Tra proclami umanitari poco credibili e l’opposizione degli ambientalisti.

Golden Rice riso ogm
Il Golden Rice (a sinistra) accanto al riso tradizionale. Il colore giallo è dato dal betacarotene.

Il 22 marzo è apparso sulla rivista Le Scienze un articolo fortemente critico nei confronti delle associazioni ambientaliste che ostacolano la diffusione degli OGM.

Il casus belli, a quanto pare, è la vicenda di una varietà di riso OGM chiamata “Golden Rice“.

Esaminiamola brevemente: il Golden Rice è una tipologia di riso OGM in cui sono stati “aggiunti” due geni, noti come psy (fitoene sintasi) e crtI (carotene desaturasi). Questi due geni permettono al riso di produrre beta carotene, che è un precursore della vitamina A.

Lo scopo dichiarato è quello – apparentemente umanitario – di diffondere il Golden Rice in Asia, dove sopratutto nelle zone più povere gran parte della popolazione ha una dieta principalmente a base di riso e poverissima di vitamina A.
La carenza di vitamina A, come ovviamente ogni carenza alimentare, ha conseguenze nefaste, tra cui la più importante è l’insorgere di patologie oculari che portano spesso alla cecità.

A quanto pare gli studi condotti non hanno evidenziato nessuna tossicità e nessun danno per la salute legato all’assunzione del Golden Rice.
La diffusione del Golden Rice è stata però bloccata da associazioni ambientaliste come Greenpeace, che nell’articolo di cui ho parlato prima viene ritenuta responsabile quindi del perpetrarsi dei problemi delle popolazioni povere dell’Asia.

Nell’articolo sopra citato si dice inoltre che la società che ha sviluppato il Golden Rice (la Syngenta) ha rinunciato ai diritti di sfruttamento dello stesso, cedendoli a una società no-profit.

Golden Rice Map riso ogm
Mappa del mondo ordinata secondo la carenza di vitamina A. Il G.R. sarebbe coltivato sopratutto in Asia, mentre ovviamente in Africa coltivare il riso sarebbe piuttosto difficile.

La vicenda del Golden Rice è un perfetto esempio del modo assurdo di trattare la questione degli OGM.

I sostenitori del Golden Rice, da un lato, sostengono che la sua diffusione avrebbe un valore preventivo nei confronti delle patologie sopra citate.
E’ vero che ci sono altri metodi – come ad esempio gli integratori – ma gli integratori devono essere prodotti e poi spediti capillarmente in zone spesso inpervie e difficili da raggiungere, mentre il riso può essere coltivato in loco, sopratutto in paesi che già adesso producono riso in abbondanza.

I detrattori, qui la pagina di Greenpeace che ne parla, sollevano invece un problema economico: la coltivazione del riso OGM danneggerebbe l’economia locale di paesi che sono già poveri. Paesi che sarebbero quindi ulteriormente impoveriti e schiavizzati dal mondo occidentale.
Greenpeace sostiene anche che ci sono modalità alternative di arricchire la dieta delle popolazioni locali di vitamina A, ma nessuna di esse (i già citati integratori ad esempio, o la variazione delle coltivazioni) avrebbe gli effetti immediati ad ampia diffusione del Golden Rice.

Questi sono gli argomenti del contendere.
Prima ho scritto che le modalità con cui si sviluppa il dibattito sugli OGM sono assurde, vediamo perchè.

Iniziamo col dire che entrambe le posizioni sono corrette e ragionevoli.

Ora, dato che sono due questioni differenti, la posizione più razionale sarebbe quella di dire “sì al Golden Rice, a patto che chiunque possa coltivarlo senza restrizioni, in modo che non si danneggino le economie locali”.
Voilà, problema risolto.
Bisognerebbe certamente trovare un accordo tra le parti in causa, ma l’obiettivo da raggiungere sarebbe quello.

Eppure questo non avviene: chi si schiera in generale contro gli OGM contesta giustamente le speculazioni delle multinazionali e su questo punto mi trova assolutamente d’accordo.
Tuttavia poi si arrampica sugli specchi quando cerca di provare che gli OGM sarebbero un male a prescindere, anche quando si possano svincolare dagli interessi delle multinazionali e fosse provato che una data varietà di OGM non fa male.

golden rice greenpeace riso ogm
Immagine pubblicata da Greenpeace nella campagna contro il Golden Rice.

Non riesco a spiegarmi questo atteggiamento, se non con una semplice questione di principio per cui l’ingegneria genetica è un male di per sè, a prescindere dalle sue conseguenze.
L’articolo del sito di Greenpeace – mi spiace dirlo – su questo punto si arrampica penosamente sugli specchi. Potrei rispondere alle affermazioni ivi contenute una ad una, ma questo articolo diventerebbe lunghissimo.

Un atteggiamento del genere non solo è dannoso perchè potrebbe bloccare la diffusione di prodotti utili, ma anche perchè col tempo farà perdere credibilità  ad organizzazioni che pure spesso si battono per cause giuste come lo sfruttamento ambientale indiscriminato e le speculazioni delle multinazionali del cibo e dei farmaci.

Qui il sito ufficiale del Golden Rice.

PRO Golden Rice: se davvero fa bene potrebbe risolvere alcuni problemi sanitari particolarmente gravi in Asia.
CONTRO Golden Rice: deve essere libero e coltivabile da chiunque, altrimenti diventa l’ennesimo atto predatorio nei confronti dei paesi economicamente meno sviluppati.

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One Response

  1. salamman tamame maeharl ro anjam dadam, vali toop kheili shol boodesh va ghabl az inke to tokhme morghbezanamesh va raft:)nemdonam kojaye kar eshtebah bood?man bernj ro onghadr gozashtam ke maghzesh shol beshe va badesh tebghe dastoor anjam dadam